La parte esterna di Villa Starace gode di un caratteristico parco botanico nato ad opera di Achille Starace, famoso gerarca fascista, braccio destro di Benito Mussolini, che tra glia anni venti/trenta rese la struttura un parco botanico unico con piante provenienti dalle campagne militari in Africa.
La parte antistante della struttura accoglie un agrumeto che ancora oggi conserva esemplari di piante rarissime provenienti da diverse parti del mondo. Tra queste svetta la Jubaea Chilensis, una palma dal tronco poderoso originaria del Cile nota per la produzione di miele di palma e quasi scomparsa a causa di una tecnica di estrazione che alla lunga determinava la morte dell’albero.
Nell’agrumeto sono presenti anche un’altissima palma Washingtonia Robusta ed un esemplare di Chamaerops excelsa, oggi piuttosto comuni, ma un tempo considerate rare piante esotiche.
All’esterno dell’attuale recinzione, lungo il tratto superstite del viale originario, sopravvivono diversi alberi di Maclura pomifera, originaria degli Stati Uniti, ben conosciuta alle antiche tribù indiane locali, dai bizzarri frutti globosi, non commestibili.
La Struttura
La struttura della villa è a C, presenta un lungo corpo centrale a due piani al quale sono state affiancate nel tempo due ali laterali ad un solo piano, che fungono anche da terrazze.
Particolare caratteristica è la divisione della struttura in due ambienti distinti, un contrasto visivo tra piano terra e piano superiore. Il primo è caratterizzato da fasce di bugnato rustico, che corrono lungo tutta la facciata ed accentuano in tal modo lo sviluppo orizzontale lasciando spazio ad un’altissima architrave.